Novità sul cesareo al simposio ANBT
Se il cesareo va fatto, sostiene il chirurgo ostetrico Michel Odent, meglio stare dalla parte del bambino e della sua salute intervenendo quando lui è pronto per nascere, cioè a travaglio spontaneo iniziato, e prima che sopraggiunga un’emergenza. Per ridurre il dolore, il rischio di complicanze e accorciare la convalescenza dopo un cesareo, la tecnica più efficace oggi disponibile è quella semplificata, elaborata e illustrata dettagliatamente dal chirurgo ostetrico Michael Stark. Ma come sono andate le cose?
Il Simposio sul Cesareo organizzato venerdì 17 novembre all’ospedale San Giovanni di Bellinzona dall’Associazione Nascere Bene Ticino in collaborazione con l’EOC (Ente Ospedaliero Cantonale) e con il sostegno del Cantone, è stato un successo!
“Il parto non è una malattia” ha ricordato il direttore del DSS a levatrici, ginecologi, pediatri, infermiere e genitori presenti. Per mamma e bambino un parto naturale (fisiologico, ossia senza nessun intervento), è meglio di un cesareo, hanno sottolineato entrambi i chirurghi ostetrici di fama mondiale, ma occorre creare le condizioni e l’ambiente che favoriscono i meccanismi ormonali necessari al suo funzionamento.
Fatte queste premesse dagli esperti, la domanda posta ai partecipanti alla tavola rotonda conclusiva moderata dal dottor Malacrida era: “Quali strategie per un’ostetricia basata sull’evidenza scientifica, la fisiologia e l’eccellenza in chirurgia anche in Ticino?”. Sono intervenuti la dott. Canonica e il dott. Simonetti rispettivamente primari di ginecologia e pediatria dell’ORBV, la co-presidente della Federazione delle Levatrici TI Veronica Grandi e il dott. Mattia Lepori della direzione sanitaria EOC. Egli ha ricordato che occorre accogliere le novità senza rifugiarsi dietro: l’”abbiamo sempre fatto così”, e che bisogna sempre chiedersi quali saranno le conseguenze a lungo termine delle nostre pratiche mediche e dei nostri numerosi interventi. Concretamente, ha risposto M. Stark, conviene concentrare i casi a rischio e creare nelle maternità dei settori riservati al parto fisiologico gestiti solo da levatrici, con la possibilità di trasferimento nel reparto medicalizzato in caso di necessità. Servono cose semplici che non costano nulla, ha aggiunto M. Odent, come un ambiente intimo e protetto da interferenze, luci calde e soffuse, una levatrice calma e silenziosa… Cose indispensabili per il buon funzionamento ormonale che permette alla donna in travaglio di abbandonarsi al parto con fiducia. In conclusione si tratta di “fare meno per fare meglio” come suggerito da Smarter Medicine/Choosing wisely, uno degli enti patrocinatori del simposio, insieme a SGOSI ginecologi) FSL-TI (levatrici), ACSI (consumatrici), Forum genitorialità e Casa Maternità le diecilune.