Parto medicalizzato

Oggi, in Svizzera, come in quasi tutti i paesi industrializzati, la stragrande maggioranza delle donne, all’inizio della gravidanza, si rivolge a un ginecologo e non a una levatrice. Di conseguenza il 97% partorisce in un ospedale, ma poco più della metà (55% in Ticino) di questi parti sono spontanei. Questa prassi è ormai profondamente radicata nella nostra cultura come l’unica possibile. Le scene di film e telefilm in cui urla strazianti e stress in sala parto evocano un evento pericoloso e un dolore insopportabile, fanno perdere a molte donne la fiducia nelle proprie capacità fisiologiche. Controlli e interventi medici altamente tecnologici appaiono così inevitabili e più sicuri. Una delle ragioni che spiegano certi automatismi nella medicalizzazione dei parti è che in Svizzera raramente un/a ginecologo/ a ha avuto la possibilità, durante la formazione, di assistere a parti fisiologici senza interventi medici, fuori dall’ospedale.
Rischio di effetti a cascata (active management)
Un eccesso di analisi, controlli e interventi durante la gravidanza e il parto, può aumentare l’ansia e la relativa produzione continua di ormoni dello stress, che ostacolano il travaglio (v. “I bisogni della madre”) innescando varie complicazioni. Un esempio: il controllo permanente del battito cardiaco del nascituro (rispetto a controlli saltuari) immobilizza la donna e non garantisce maggior sicurezza; l’ansia che le provoca aumenta invece la probabilità di subire un taglio cesareo. In Svizzera in almeno un quinto dei parti (esclusi i cesarei programmati), il travaglio è provocato mediante la rottura delle acque e/o l’uso di farmaci. Un numero sempre più elevato di parti (spontanei o provocati), avviene con l’anestesia epidurale che tende però a indebolire le contrazioni poiché inibisce nella donna la produzione di ossitocina naturale. Per stimolare il travaglio si ricorre quindi all’ossitocina sintetica. Essa induce contrazioni molto forti (e anche più dolorose di quelle naturali se usata senza anestesia) che possono incidere sul battito cardiaco del bambino. Diventa allora urgente estrarre velocemente il bambino mediante un parto strumentale con forcipe o ventosa (in Ticino il 14% dei parti vaginali) o con un cesareo. In questo e in altri casi si pratica l’episiotomia (incisione nel perineo) che tuttavia è in diminuzione (in Svizzera 1 parto su 6). Solitamente il cordone ombelicale è subito pinzato e tagliato. È però ormai raro che si allontani immediatamente il neonato dalla madre per controlli medici, bagno, pesatura, ecc.