Cosa pensa il Consiglio di Stato dell'ostetricia in Ticino?
La mozione “Per un’ostetricia sicura e di qualità”, depositata l’anno scorso dalla gran consigliera Gina La Mantia e cofirmatari di diversi partiti, propone di creare nelle nostre maternità le condizioni che facilitano il parto fisiologico ripristinando il ruolo centrale della levatrice per le gravidanze e i parti senza rischi. Ecco cosa risponde il Consiglio di Stato nel suo messaggio al Gran Consiglio e cosa ne pensiamo noi…
È positivo che per il Consiglio di Stato “i concetti e le visioni esposte nella mozione in oggetto siano ampiamente condivisi”, ma secondo noi non si può ancora dire che siano già “parte integrante della filosofia di cura dell’EOC”. Infatti ancora non si distingue fra gravidanze e parti a medio o alto rischio (che richiedono un intervento medico) e quelli a basso rischio (la maggior parte), che potrebbero essere fisiologici e quindi accompagnati dalle sole levatrici, a cui la LAMAL riconosce la competenza necessaria per assumere questa responsabilità. È già così ad esempio in Svezia, uno dei paesi dove i tassi di mortalità e morbilità materno-neonatale, come pure i tassi di cesarei e di episiotomie, sono fra i più bassi al mondo.
Sia la mozione, sia la risposta parlano soltanto dell’EOC, ma secondo noi varrebbe la pena di applicare quanto proposto in tutti gli ospedali (e in tutte le cliniche) sussidiati dal cantone. A cominciare dall’obbligo anche per le cliniche di conformarsi ai criteri richiesti per ottenere la certificazione UNICEF “Ospedale amico del bambino” che favorisce l’allattamento e il rapporto mamma-bambino dopo il parto e che in tutte le maternità EOC è già una realtà da anni.
Nel merito dei vari punti
Punto 1
Il C.d.S. propone di attendere i risultati di esperienze simili in altri ospedali svizzeri. Ma questo significa rimandare di molti/troppi anni l’avvio del progetto di creare anche nelle nostre maternità pubbliche e private dei settori per il parto fisiologico gestiti da levatrici. Perché se è vero che non richiedono tempi lunghi sul piano logistico, è indispensabile considerare una fase di transizione di diversi anni in cui le levatrici ospedaliere interessate possano motivarsi e prepararsi ad assumere la completa responsabilità dei parti fisiologici e possano organizzarsi per garantire la continuità nell’accompagnamento one-to-one delle future mamme.
È vero che la Casa Maternità e Nascita “Le diecilune” di Lugano non può garantire un elevato numero di parti all’anno a causa dello spazio limitato e del numero ridotto di levatrici, ma proprio per questo è importante offrire anche negli ospedali la possibilità di scegliere un parto non medicalizzato. Nelle case della nascita la percentuale di problemi è statisticamente equivalente o persino inferiore (v. studio del pediatra Bernard Borel) che confronta gli esiti dei parti nelle case nascita romande con quelli “naturali” nel suo ospedale). Tuttavia, dal punto di vista psicologico la ricerca della sicurezza (prioritaria per tutti i genitori) continua ad orientare le scelte verso l’ospedale. Questa preferenza va assolutamente rispettata perché il senso di sicurezza soggettivo, come pure la totale intimità, sono condizioni indispensabili per facilitare il rilascio degli ormoni necessari al parto, all’allattamento e alla magia del primo incontro con la creatura tanto attesa.
Punto 2
Ci rallegriamo che il Cantone e l’EOC abbiano deciso di concentrare sotto lo stesso tetto (l’ospedale San Giovanni) sia le cure intense, sia la pediatria molto specializzata. Proprio questo mancava nel progetto di pianificazione ospedaliera (che è naufragato) per la gestione dei casi a rischio e le complicazioni gravi. Oggi capita che la mamma sia trasferita alle cure intense dell’ospedale Civico e il neonato sia magari trasferito in pediatria a Bellinzona.
Punto 3
La domanda di potere partorire in ospedale con la propria levatrice di fiducia (indipendente, quindi esterna) non c’è ancora perché le levatrici (contrariamente ai ginecologi) non sono autorizzate a farlo. Su questo punto l’EOC, in un incontro con noi e con la FSL, ha promesso di chinarsi per studiare con i primari di ostetricia una soluzione praticabile. Rimarrebbe comunque il paradosso che le levatrici esterne potrebbero assumere la responsabilità di un parto fisiologico anche in ospedale, mentre quelle ospedaliere non potrebbero... Da qui l’importanza di attivare in parallelo anche quanto chiesto al punto 1.
Punto 4
È assolutamente apprezzabile che le maternità EOC abbiano ottenuto la certificazione UNICEF, ma questa riguarda l’immediato dopo parto, l’allattamento (con la relativa formazione del personale) e il rooming-in.
Per valutare la qualità della pratica ostetrica non basta considerare la % di parti cesarei, ma nei parti vaginali occorre considerare il ricorso a prodotti farmacologici per l’anestesia, per l’induzione e/o l’accelerazione, a episiotomie e a interventi con forcipe e ventosa. Pratiche a volte traumatiche per mamme e neonati, di cui si sospettano possibili conseguenze a medio e lungo termine per la salute psicofisica del bambino, e che si distanziano molto da un parto fisiologico in ambiente intimo e protetto. Perciò servirebbe anche disporre di dati statistici dettagliati su questi interventi.
Per approfondire vedi anche:
- Ostetricia in Ticino: buone notizie
- Il posto più sicuro per partorire è in una casa della nascita
- La casa della nascita facilita il parto naturale
18-8-17