“Se vogliamo raggiungere una vera pace in questo mondo, dovremo incominciare dai bambini.”
Mahatma Gandhi

Anche in Ticino la politica si muove

Anche in Ticino la politica si muove
che il 2019 porti buone notizie per chi vuole un parto naturale?

Il Gran Consigliere Nicola Pini (PLR) – con il sostegno di Ivo Durisch (PS), Giorgio Fonio (PPD) e Amanda Rückert (Lega) – ha recentemente inoltrato una mozione parlamentare per sostenere i parti naturali in modo da evitare disparità di trattamento da un punto di vista finanziario per chi decide di partorire in casa propria o in una casa nascita e, a medio termine, per provare a ridurre i costi della sanità.

Più nel concreto la mozione chiede al Cantone non solo di adoperarsi a livello federale affinché i costi alberghieri delle case nascita siano coperti dall’assicurazione malattia obbligatoria LAMal (come avviene per i parti ospedalieri), ma anche e soprattutto di assumersi sperimentalmente e per un periodo determinato il costo del forfait (CHF 600) per chi sceglie un parto naturale extra ospedaliero. Questo perché i parlamentari cantonali che hanno formalizzato la proposta – che appartengono a tutti i partiti di Governo – sono convinti dell’importanza di evitare inutili sovramedicalizzazioni, di permettere a ogni donna e a ogni famiglia di compiere la scelta più adatta senza pressioni finanziarie e di favorire quando possibile il parto fisiologico, provando nel contempo a contenere i costi della sanità e i relativi premi di cassa malati (è infatti risaputo che i parti non ospedalieri costino meno al sistema, pur comportando un onere maggiore a carico di chi compie questa scelta). Una via, questa, che i mozionanti riportano essere già realtà a Losanna, dove il Centre Hospitalier Universitaire Vaudois (CHUV) – in cambio di una raccolta di dati e statistiche – copre a proprie spese il forfait richiesto dalle case nascita usando parte del contributo che il Canton Vaud versa per ogni parto. Una proposta innovativa e soprattutto sensata che speriamo possa accogliere il favore del Governo cantonale.

L’iniziativa di Nicola Pini e cofirmatari segue un’altra mozione parlamentare, presentata dalla deputata Gina La Mantia, volta in particolare a creare all’interno dell’Ente Ospedaliero Cantonale delle strutture gestite da levatrici e a introdurre la figura della levatrice aggiunta. Per quanto riguarda la prima proposta, il Governo rileva dei problemi amministrativi/legali e ritiene più prudente attendere le sperimentazioni in atto presso alcuni ospedali svizzeri; per la seconda precisa che al momento in cui la domanda assumerà una certa rilevanza sarà elaborato un concetto al riguardo. Ora starà al Gran Consiglio determinarsi.

Che il 2019 sia l’anno giusto per un altro passo verso la modernità? Speriamo.  

a.n. 12/2018